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Nella nostra provincia foggiana il  culto più numeroso a Maria, rappresentato con altari, cappelle e confraternite, sicuramente è quello verso la Madonna del Rosario. Vieste, oltre ad una statua pregevole  a Lei dedicata, attualmente custodita nella DSC_0161.jpgchiesa di Gesu’ Buon Pastore ma donata anzitempo dalla Cattedrale di Vieste,è rappresentata anche da una antica confraternita. In Europa il culto  si ricollega  a una devozione mariana preesistente, iniziata nel XII secolo dal domenicano Pietro Martire, attraverso la creazione di confraternite a scopo di beneficenza e con sede in una chiesa dedicata alla Vergine o in una cappella. Nella Cattedrale di Vieste la Madonna del Rosario è venerata attraverso la pregevole ed antica Pala dipinta dal pittore genovese Michele Manchelli. Nuove congregazioni furono fondate da Pietro da Verona  per propagare il culto della Vergine e rafforzarlo in un momento in cui il mondo cattolico risentiva della propaganda eretica antimariana.

Queste congregazioni  sorgeranno alla fine del ‘400 . In queste la caratteristica principale era la preghiera meditata, e la recita di centocinquanta Ave Maria, Un uso di origine antichissima che proviene dall’Oriente. Per poter contare o ricordare le Ave Maria recitate, si  usavano nodi e pietrine colorate. Successivamente si intese unire i sassi colorati per formare una unica catena che venne chiamata Rosario.

Il nome Rosario proviene dalla simbologia medioevale delle rose; i grani furono considerati una corona di rosa sulla testa della Madonna. Proprio per questa sua rispondenza con una realtà piacevole e quotidiana, la recita del rosario  si affermò e rimase, illuminando la Madonna di una luce gioiosa. Per i devoti è confortante pregare e godere della protezione della Madonna.

Il culto della Madonna del Rosario e le stesse confraternite si accrebbero subito dopo la lettera di compiacimento di Papa Sisto IV del 1478. Già nel 1475, venne propagato il culto del rosario in tutta la penisola italiana, grazie anche al fatto che le confraternite, ovunque fondate, godevano di tutte le indulgenze concesse all’Ordine domenicano: la cosa non era certo di poco conto per il suffragio verso i morti.

Papa Pio V esalto’ questo culto con la bolla con la quale approvava la pratica del Rosario. Alla recita del rosario si attribuì il merito della vittoria della battaglia di Lepanto perché si diffuse la notizia che, grazie ai rosari offerti dalle confraternite romane, si ottenne la vittoria.

La tradizione vuole che  a San Domenico apparve la Madonna consegnandogli un rosario e questo avvenimento viene riprodotto sulla maggior parte degli  stendardi processionali delle confraternite dedicate alla Madonna del Rosario. In Capitanata sono state censite ventisette confraternite della Madonna del Rosario con una dislocazione abbastanza omogenea su tutto il territorio, come del resto in tutto il mondo cristiano, grazie alla vittoria di Lepanto che favorì il rafforzamento di questo culto mariano.img_0586.jpg

La  dolce immagine della Madonna con Bambino, “la Madre”, collegandosi materialmente con San Domenico nel porgergli il rosario, compie un  gesto affettuoso e rassicurante che spinge il devoto a sentirsi aiutato e confortato nel quotidiano ma  anche nella grande incognita della Morte.

I confratelli di Vieste hanno inteso nel tempo sottomettersi anche alla protezione della Madonna venerata sotto il titolo della Purità Santa Maria di Merino, riproducendo l’effigie della Protettrice di Vieste sui propri stendardi, insieme alla Madonna del Rosario. Il loro abito processionale è costituito da una tunica bianca, dal cingolo e da un rosario pendente dalla vita, dalla mantellina celeste e dal medaglione sul quale è riprodotta l' effigie della Madonna del Rosario. A loro è affidato il compito di accompagnare la Madonna di Merino durante tutti i trasferimenti in Chiesa e nelle processioni del 9 maggio.

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