S.E.-MONS-CASTORO-CORPUS-DOMINI-2017-2.jpgIn attesa che venga donato alla nostra arcidiocesi un nuovo Pastore, dopo la perdita del Vescovo Monsignor Michele Castoro,  vogliamo offrire ai nostri lettori alcuni spunti che chiariscano,in modo semplice, come viene nominato  il nuovo Vescovo quando, per qualsiasi motivo, la Diocesi rimane vacante

Generalmente le Diocesi grandi e importanti, come è la nostra, vengono affidate a Vescovi che abbiano già esperienza nella reggenza diocesana. Per loro il possesso canonico  avviene dopo circa due mesi dalla accettazione della nomina.   Il Papa tuttavia può decidere anche di affidare ad un vescovo di prima nomina la reggenza di una diocesi importante.In tal caso dalla nomina alla presa di possesso passano circa tre mesi. Ovviamente ciò accade se la persona proposta è ritenuta particolarmente capace.  

I Vescovi sono successori degli Apostoli,e  mediante lo Spirito Santo, vengono costituiti Pastori nella Chiesa locale. Con la  consacrazione episcopale  ricevono il compito  di santificare, di insegnare e governare, nella comunione gerarchica col Capo della Chiesa Universale.

Il Sommo Pontefice nomina liberamente i Vescovi, oppure si affida e conferma quelli che sono stati legittimamente eletti dalle Conferenze Episcopali, mediante una consultazione comune e segreta, attraverso  un elenco di sacerdoti diocesani o anche membri di istituti di vita consacrata, che risultino particolarmente idonei all'episcopato. Oppure ciascun Vescovo diocesano può presentare separatamente alla Sede Apostolica i nomi dei presbiteri che giudica degni e idonei alla funzione episcopale. Ogni volta che deve essere nominato un Vescovo diocesano, si propone  la cosiddetta terna alla Sede Apostolica. Sarà compito del Legato Pontificio ricercare singolarmente e comunicare alla stessa Sede Apostolica, i suggerimenti ricevuti dal vescovo locale  al quale appartiene la diocesi. Il Legato pontificio inoltre ascolta alcuni del collegio dei consultori e del capitolo cattedrale e, se lo ritiene opportuno, richiede anche singolarmente e in segreto il parere di altri, del clero diocesano e religioso, come pure di laici distinti per saggezza.

E' ritenuto idoneo un candidato all'episcopato quando

1) è eminente per fede salda, buoni costumi, pietà, zelo per le anime, saggezza, prudenza e virtù umane, ed è dotato di tutte le altre qualità che lo rendono adatto a compiere l'ufficio in questione;

2) gode di buona reputazione;

3) abbia almeno trentacinque anni di età;

4) sia presbitero almeno da cinque anni;

5) abbia conseguito la laurea dottorale o almeno la licenza in sacra Scrittura, teologia o diritto canonico in un istituto di studi superiori approvato dalla Sede Apostolica, oppure sia  veramente esperto in tali discipline.

Il giudizio definitivo sull'idoneità del candidato spetta alla Sede Apostolica. Chi è promosso all'Episcopato deve ricevere la consacrazione episcopale entro tre mesi dalla ricezione della lettera apostolica, e comunque prima che prenda possesso del suo ufficio.

Colui che è stato promosso emette la professione di fede e presta giuramento di fedeltà alla Sede Apostolica, secondo la formula approvata dalla stessa Sede Apostolica.

Qualsiasi Vescovo della Chiesa puo’ essere destinato in qualsiasi Diocesi del Mondo. Ma, per poter capire meglio ed accettare le consuetudini e gli usi locali, vengono preferiti Vescovi che non provengano da realtà geografiche troppo distanti dalla Diocesi di destinazione.

    

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