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La Cattedrale di Vieste, dopo la statua di Santa Maria di Merino, custodisce un’opera cara prima di tutto alla storia dei viestani e poi agli stessi viestani . Si tratta della Madonna Immacolata dell’artista andriese Nicola Antonio Brudaglio. L'  Immacolata della cattedrale viestana è sicuramente una delle sue opere più riuscite quanto una delle più antiche perchè  sta a testimoniare un passato ( il periodo settecentesco)  culturalmente elevato e copioso di benessere spirituale.
La pregevole scultura lignea veniva portata in processione ( l'8 dicembre) lungo le strade polverose di Vieste, quando la festività capitava durante l’anno Santo,e dunque ogni 25 anni. Poi la tradizione è stata persa di vista, e riproposta eccezionalmente  dall’Arcivescovo Domenico D’Ambrosio….in una serata fredda e di cupo inverno di circa tredici anni fa. Autore della nostra statua,
l’artista pugliese Nicola Antonio  Brudaglio è nato nel 1703 ad Andria ,dove è deceduto nel 1788. Nicola Antonio eseguì statue lignee soprattutto per le comunità francescane, contribuendo alla popolarità di una iconografia che è la più diffusa del mondo cristiano. .Anticamente la festa di “Santa Concetta” era preceduta dalla novena (tutt’oggi celebrata)ma in un contesto di fede viva e salda. Le chiese si riempivano all’inverosimile di bambini, di giovani e di adulti. Questa era ed è la festa che apre ufficialmente le porte alle festività più attese dell’anno, il Natale, ovvero  il periodo in cui si festeggia la pace e l’amore. I bambini da sempre hanno fantasticato davanti ai colori dell’albero addobbato anticamente da bambagia e mandarini,  oggi le luci  si rincorrono in una altalena colorata e ricca di movimenti. Purtroppo oggi non è più cosi facile riscoprire il Natale’: pace e amore diventano sempre di più le stelle che illuminano il cielo in una notte buia…ma poi si diradano confuse da strane  nuvole non appena è finita la festa. 

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