IMG_20190806_110348.jpgDurante la celebrazione delle novene alla Madonna Assunta in cielo, ci ha incuriosito la presenza di una iscrizione posta ai lati dell’antico altare della cattedrale. Questo in origine non era proprio come lo vediamo oggi, ma molto più solenne e stentiamo a capire perché durante i primi restauri radicali della chiesa (era la fine degli anni ‘70), si è deciso di “ridurre” questo altare. Capiamo che in parte annullava l’esposizione solenne del retrostante coro ligneo ma, secondo noi, con i dovuti accorgimenti, si sarebbe potuto salvare un altare riccamente lavorato senza ledere la visione di quello che appariva alle spalle di questo. Ma torniamo a noi. Sotto l’altare dunque è visibile una scritta dedicata a Giuseppe Marruca, Chi era costui?. Ben poco si sa di questo vescovo.Sicuramente nei tempi antichi ha dato la propria impronta per la ricostruzione del tempio. più volte ditrutto e rimaneggiato. Abbiamo fatto qualche ricerca dalla quale è scaturito ben poco. Però sottoponiamo all’attenzione dei lettori quanto emerso. Il compianto don Marco della Malva ci ricorda che la diocesi di Vieste fu opera di bizantini “per cattivarsi la benevolenza delle popolazioni e per sentirsele vicine nella lotta contro i longobardi o altri possibili invasori”. Nelle prime Comunità cristiane il vescovo veniva eletto da tutti i fedeli, successivamente era nominato dal clero e poi consacrato dal papa. La cattedrale di Vieste, risalente al X secolo, fu restaurata una prima volta nel XIII secolo all’epoca di Federico II; rimaneggiata in più occasioni a causa di frequenti terremoti, fu ricostruita nel Settecento all’epoca dei vescovi Nicola Cimaglia e Giuseppe Marruca. Con la bolla “De utiliori” di papa Pio VII del 27 giugno 1818 la diocesi di Vieste fu data in amministrazione perpetua agli arcivescovi di Manfredonia. Ai canonici della cattedrale di Vieste fu concesso di eleggere un proprio vicario capitolare ad ogni nuovo arcivescovo amministratore. Il 29 settembre 1933 l’arcidiocesi di Manfredonia e la diocesi di Vieste entrarono a far parte della regione ecclesiastica beneventana fino al 1976, quando le diocesi della Capitanata furono annesse alla regione ecclesiastica della Puglia, situazione che è tutt’oggi in vigore. Quanto questo Vescovo abbia potuto realizzare nella nostra Diocesi probabilmente sarà difficile saperlo, ma in quei tempi la storia ci narra solo di povertà e di pochi interessi a trascrivere quanto accaduto. Dovremo accontentarci delle scarse notizie trascritte quà e là sulle pietre presenti, le uniche a raccontarci una storia.

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