CONCLUSO SOLENNEMENTE IL PROCESSO DIOCESANO SULLE VIRTU' DI

DON ANTONIO SPALATRO

giuramento.jpgDon Antonio era prima di tutto un uomo, ma è attraverso la sua natura umana che ha imparato ad essere il prete della gente, e quindi il prete dell’accoglienza, dell’umiltà e della spontaneità. Lo ripeteva spesso sia durante gli anni di seminario che durante i pochi anni in cui ha potuto essere il prete della gente: "Signore, insegnami ad essere un seme che sa nascondersi, sa marcire, sa morire. ".

Quanto dovrebbero somigliare tutti i preti a quel prete di Vieste che ora la gente acclama santo e di cui la Chiesa universale si appresta a meglio conoscerlo per poi poter ( speriamo subito) riconoscerlo agli onori degli altari. E lo ripeteva spesso proprio Don Antonio: “ogni prete dovrebbe essere tale da non essere dimenticato dopo la sua morte”

Già gli alunni di prima e seconda media, coordinati dalle loro insegnanti,in occasione della festa a Maria, che si è tenuto durante il novenario in onore di Santa Maria di Merino del 2019, hanno portato avanti un progetto di conoscenza e approfondimento della figura del santo sacerdote viestano, attraverso la visita ai luoghi dove egli è vissuto e soprattutto ha realizzato la sua vocazione ad essere prete ed ad essere santo: La parrocchia e la povera gente. Il tutto è stato reso noto con un bellissimo video la cui eloquenza è stata premiata al concorso nazionale del Politecnico di Milano, giungendo addirittura in finale. Un pubblico molto vasto,dunque, che ha potuto apprezzare gli sforzi dei nostri ragazzi e la loro disinvoltura nell’uso degli strumenti digitali.

Don Antonio Spalatro “ha terminato il cammino” previsto dall'inchiesta diocesana per entrare nella fase più elaborata della Santa Congregazione della causa dei Santi, al fine di poter essere proclamato “venerabile” quando termineranno tutte le indagini sulla sua vita, sui suoi scritti e sulle testimonianze.Ci vorranno circa due anni, hanno sottolineato sia il Vescovo Padre Franco   -  che ha presieduto il solenne rito di chiusura del processo - che alcuni sacerdoti che hanno condotto ed elaborato l'inchiesta, ma siamo tutti fiduciosi che  questo avvenga presto. Ma solo la realizzazione di un miracolo, vagliato attentamente, lo potrà portare agli onori degli altari della nostra Arcidiocesi come beato e successivamente come Santo della chiesa universale.qualora si dovesse compiere un altro miracolo.

Per questo, ha detto ancora l’Arcivescovo, tutti siamo chiamati a pregare per poter avere il nostro santo e, soprattutto, tutti siamo chiamati a mettere in pratica il suo costante esempio." Non ho avuto troppo tempo per leggere i suoi scritti, ha concluso l'Arcivescovo durante l'omelia. Ma ho potuto capire quanta sia stata evidente la sua santità. Voi siete un territorio che oltre ad essere stato arricchito della bellezza della natura, siete anche ricchi di Santi. Oggi i nostri occhi vogliono guardare a questo giovane sacerdote che in poco tempo ha santificato la nostra chiesa particolare di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo, e soprattutto ha santificato voi"

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