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Nel sesto giorno della preparazione alla festa in onore di Santa Maria di Merino, e nel secondo anniversario dalla salita al cielo del compianto Monsignor Michele Castoro, Monsignor Domenico D’Ambrosio, vescovo emerito di Lecce e già pastore della nostra arcidiocesi, è tornato tra di noi per la celebrazione della santa Messa.

Di monsignor D’Ambrosio sappiamo bene quale sia il suo attaccamento alla nostra celeste Protettrice. Infatti piu’ volte egli ha esternato la sua filiale devozione e la sua tenacia nel portare a compimento i necessari interventi di restauro verso il vetusto simulacro di Maria Santissima.Ma il Vescovo D’Ambrosio ha esternato il suo attaccamento anche in diverse occasioni, vantandosi di avere sempre accanto a se’ una statuetta di Santa Maria di Merino in alabastro, donata dall’Amministrazione comunale di Vieste in occasione del suo trasferimento verso la Diocesi di Lecce. E la sua devozione per Santa Maria è stata presentata anche da Don Gioacchino Strizzi, che ha ricordato quando, da bambino, il papà Ignazio e la mamma Michelina, da Peschici lo portavano sul carretto per fargli gustare la festa di Santa Maria. Da bambino dunque “Don Mimi” è stato sempre un devoto di Santa Maria.

D’Ambrosio, che ha concelebrato alla presenza di alcuni sacerdoti di Vieste e Peschici, ha ricordato lo zelo di monsignor Castoro verso la nostra Arcidiocesi e quanto anche egli abbia amato la nostra Vergine. “chissà cosa si dicono in paradiso. Parleranno sicuramente di noi” ha scherzosamente commentato il vescovo. “Lui è partecipe della gloria dei Santi e sta chiedendo al Padre che veramente possiamo seguirlo e fare con lui la ragione essenziale della nostra vita. Lui ci guarda dal cielo e guarda il suo gregge che oggi sta vivendo questa situazione surreale”.

“Che bello trovarci insieme ormai da trenta anni in occasione della festa di Santa Maria, ha detto inoltre monsignor D’Ambrosio. Vi devo confessare che ho guardato la Madonna che mi è apparsa di una bellezza insolita. E’ una idea originale aver collocato la Madonna nella maestà che appartiene solo a Lei. Una novità che il coronavirus ha costretto a scegliere.

La particolare realtà del coronavirus, che sta portando la morte fisica, non potrà mai annullare il legame spirituale con Cristo, ha ancora detto monsignor D’Ambrosio. Noi saremo sempre le pecore che egli ama e che conosce una ad una. Siamo nati per conoscerlo e amarlo e solo questo potrà darci la pace”.

Auguri per tutti i viestani perchè possiate  vivere in modo inedito questa festa di Santa Maria. Ha infine concluso il Vescovo.

Una omelia breve, quella di Monsignor D’Ambrosio, ma che ha sottolineato con forza quanto egli ci voglia bene. E anche noi, ha ribadito don Gioacchino Strizzi, può star tranquillo che glie ne vogliamo.

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