Dopo una festa diversa da tutti gli altri anni, ma ugualmente densa di emozioni, la Madonna è tornata nella sua casa.

Ha presieduto la concelebrazione della santa messa Don Fabio Clemente. Un tono sommesso e melanconico che è tipico di questa celebrazione, ma ancora piu’ sommesso per una festa quest’anno tutta particolare. Una emozione che ha coinvolto un po' tutti coloro che sono legati a questa immagine sacra, che nasconde le lacrime e le gioie di tanti nostri concittadini viventi o ormai passati alla vita celeste.

Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sulla morte anche noi siamo chiamati a vincere la morte per risorgere con Cristo, ha detto don Fabio durante l’omelia.

Tutti abbiamo ancora impresso nella nostra mente la piazza san Pietro, quando il Papa ha impartito la benedizione urbi et orbi del 27 marzo. La piazza, solitamente gremita di gente, era vuota cosi come erano vuote le nostre strade ieri. Non ti importa Signore di noi che siamo in balia della tempesta e moriamo? Ma il Signore, quasi a rimproverarci, ci dice che non dobbiamo turbarci perché nella fiducia, lui è accanto a noi sempre. Abbiate fede! Una virtu’ che ogni momento siamo chiamati a vivere: abbiate fede e credete!

Anche in questo momento di privazione non abbiamo che l’unica via, quella di credere. Noi abbiamo comunque cantato e celebrato la nostra Madre. Maria è la donna della fede che ci indica la via della grandezza. Sia questa la forza che deve rimanere in noi anche oggi. Dopo che abbiamo celebrato una festa particolare ma sempre viva e ricca di fede,la Madonna ci esorta ancora a "fare tutto quello che Egli vi dirà".

Vieste è stata “grande” e ha celebrato ugualmente la festa verso la sua Mamma. Preghiere,canti e suoni di banda hanno echeggiato in tutta la città, per tutta la giornata e fino a tarda sera. Lumini accesi sui balconi addobbati con drappi. La “pietra della madonna” addobbata e petali diffusi lungo le vie ad indicare il passaggio virtuale di Santa Maria. Non sono mancate gente scalza camminare a piedi lungo la battigia della spiaggia di San Lorenzo e di scialmarino, cantando e pregando alla Madonna e avendo tra le mani una sua immagine. Vieste non poteva mancare all’appuntamento piu’ atteso dell’anno e l’incontro con Maria Santissima si è comunque trasformato nelle forme piu’ diverse ricche di fede e poveri di folklore.

Ora la nostra Vergine di Merino è li’, rinchiusa nella sua nicchia, ad aspettarci quando riapriranno le chiese. Sarà per una preghiera individuale, ma davanti a Lei sarà possibile offrire il fiore della nostra dedizione e sottomissione.

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