Il perdurare della pamdemia da coronavirus non ha concesso l’esteriorizzarsi della nostra fede attraverso le processioni, come ha sottolineato il nostro Arcivescovo padre Franco durante la concelebrazione avvenuta nella cattedrale di Vieste in occasione della festività del Corpus Domini. Tuttavia questo non deve farci scoraggiare come se la nostra fede avesse un limite. Tutto è diretto verso la felicità eterna e la mancanza di processioni non significa nulla.

Oggi  la festa del Corpo e Sangue, in qualche modo vuole farci rompere l’abitudine di prendere il suo Corpo come se fosse solo qualcosa di materiale. Questa festa  ci ricorda che ogni volta che mangiamo quel pezzo di pane oppure beviamo quel goccio di vino, stiamo permettendo a Dio di essere consumato da noi e lo aiutiamo ad entrare dentro di noi, perché possiamo partecipare della sua stessa divinità. Dio ha un grande desiderio che è quello di essere unito a noi. Ma non vuole condizionarci, non vuole toglierci la libertà, ma vuole che lo accogliamo nella fede.

In questo giorno la prima cosa da fare è quello di ringraziare Dio, ha detto ancora l'Arcivescovo,perchè ci permette oggi di stare  insieme e di fare comunione grazie a lui. Attraverso la bellezza del luogo, naturale ed artistico della nostra città,l’Eucarestia sia una occasione per farci crescere- Abbiamo ascoltato letture molto interessanti. Mosè utilizza la parola " ricordare" che significa riportare al cuore. Ricordare le bellezze ma anche le difficoltà. Io penso che l’esperienza della pandemia, ha sottolineato il Vescovo, abbia bisogno di essere ricordata per scoprire tutto cio che possiamo.Soprattutto  che abbiamo avuto fame, La fame che ancora sentiamo è stata essenzialmente la fame della Eucarestia, dalla quale siano rimasti lontani per qualche mese. L’Eucarestia ci vuole portare al cuore quello che è il desiderio di Dio.Abbiamo anche sentito che il Signore non ci ha allontanato. Ma ci ha dato forza, Egli è stato sempre con noi e ci ha condotto attravero il deserto della vita e della nostra società.