Vieste: informazioni per prenotazioni,viaggi, vacanze e soggiorni

 

Vieste, nel corso dei secoli, è stata spesso oggetto di eventi tristi ma anche di quelli meno tristi. Ricordiamo le incursioni,di cui la più terribile che è stata quella del corsaro Dragut Rais, e la visita di due grandi Papi come Celestino V e Alessandro III.

Mentre Celestino V è stato ospite a Vieste come fuggiasco verso le sponde dalmate dopo aver compiuto il “gran rifiuto”, Alessandro III ha visitato la nostra zona perché Vieste era un porto naturale tra i più sicuri contro le imboscate e facili per raggiungere la laguna veneta.

Rolando Bandinelli, eletto Papa con il nome di Alessandro III, nacque a Siena e divenne sacerdote, nell'ottobre 1150. Il papa Eugenio III lo nominò cardinale diacono dei SS. Cosma e Damiano. Nel 1153 divenne cancelliere pontificio e in questa veste nel 1157 fu inviato in Francia per chiedere a Federico Barbarossa di rimettere in libertà il vescovo Esquilo di Lund che, tornando da Roma, era stato derubato ed imprigionato da cavalieri imperiali.

Il 7 settembre 1159 i cardinali elettori, riuniti in conclave, lo scelsero come successore di papa Adriano IV. Ma non tutti lo amavano, a cominciare dalla città di Roma. Da qui fu costretto a fuggire nel basso Lazio e in Francia. Nel 1167 fu di nuovo in Italia, dapprima a Gaeta, poi a Benevento, Anagni e Venezia. Ma per raggiungere quest’ultima città, su suggerimento di Guglielmo il buono, re di Sicilia, si imbarco’ dal porto naturale di Vieste. Prima di arrivare nella nostra città, il Papa passò per Troia, Siponto e Monte S. Angelo, pellegrino nella Sacra Grotta di S. Michele. La decisione di raggiungere Venezia era intesa per firmare la pace e porre fine alla lunga guerra fra l'Imperatore Federico Barbarossa, la Lega dei Comuni e il Papato. Arrivo dunque. "insino a Viesti, città di Monte S. Angelo, con molti cavalli bianchi”.A Vieste Il re di Sicilia gli armò 13 galee.
I Viestani non erano certamente abituati a vedere il Papa, di cui sicuramente non conoscevano neanche il volto. Ad accoglierlo vi fu il vescovo di Vieste, Simone, con una folla osannante. Ma a Vieste Alessandro III fu costretto ad una permanenza forzata perché le condizioni meteo furono inclementi e il mare fu impraticabile e burrascoso per un intero mese. Solo il 9 marzo, dopo aver ricevuto le Sacre Ceneri dal vescovo Simone,che certamente deve averle imposte nella nostra Cattedrale al cospetto di Santa Maria di Merino (certamente non l’attuale simulacro- ndr) riusci a salpare per Venezia. In tutto il periodo di permanenza viestana non trascurò di amministrare la Chiesa, firmando e datando molti documenti. Durante il viaggio marittimo il mare nuovamente dimostrò la sua ferocia con un improvviso fortunale. Per questo alcune galee furono costrette ad approdare presso l’ isola di Pelagosa, in attesa che le onde si placassero, mentre quelle che trasportavano i cavalli fecero ritorno a Vieste.

Una lapide posta nelle adiacenze dell’area portuale e una via del centro storico, ricorda alle generazioni l’importanza di Vieste nonostante fosse una città sperduta La nostra città,i nostri luoghi storici ed antichi dunque meriterebbero più attenzione sia da parte dei cittadini che da parte delle piccole e grandi istituzioni.Ma lo sappiamo tutti, a Vieste conta soprattutto il turismo balneare e poco importa se per fare turismo spesso volte  la storia rimane come una cenerentola.

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