La devozione di Don Antonio Spalatro verso Santa Maria di Merino

Don Antonio Spalatro è il Santo di Vieste, o meglio è il figlio di Vieste che tutti speriamo di poter subito vedere agli onori degli altari. Don Antonio - al pari di tutti i viestani - nutriva verso la Madonna di Merino una devozione grandissima e non poter essere a Vieste nel giorno della festa gli dava tanta malinconia.

In occasione dell’anniversario della sua salita al cielo ( 27 agosto 1954 – 27 agosto 2015), pubblichiamo volentieri un brano, tratto dal suo diario spirituale, che Don Antonio scrisse nel lontano  9 maggio 1948, il giorno in cui Vieste venera con particolare solennità la protettrice  S. Maria di Merino

A quest’ora ritorna! Nella nicchia dorata col volto assorto, in espressione di mistica unione con Dio, rivolto al bel mare di Vieste. Fra qualche ora la lunga spiaggia di S. Lorenzo si riempirà di lunga scia di ceri. Il canto prima lontano, si farà a mano a mano più vicino e forte, rinforzato dalle voci fresche dei figli che le vengono incontro! A sera poi, nella nicchia luc­cicante di luci, passerà sotto la galleria illuminata a giorno.

Santa Maria di Merino, prega anche per me lontano da Vieste! Oggi alla zona di catechismo, il Sig. Parroco, nell’ammoni­zione finale che teneva ai fanciulli, diceva: Pensate, ragazzi, stare sempre, sempre, sempre lontano dalla Madonna, nell’inferno!

Veramente il Paradiso è per Dio, e la riflessione del Parroco si inquadrava bene solo perchè parlava del mese di Maggio e della Madonna. Certo è un motivo che fa pensare e riflettere. Essere lontano sempre dalla Madonna!

Mamma, no, no, non voglio. Voglio stare con voi e col vostro Gesù, sempre, sempre! Cosi sia!

                

                                                                             PREGHIERA

                        Per ottenere la glorificazione del Servo di Dio ANTONIO SPALATRO Sacerdote

Trinità Santa, una e indivisa, per il tuo servo Antonio, partecipe del Sacerdozio di Cristo, domandiamo la piena glorificazione qui in terra. Ha vissuto nella semplicità e povertà del «bambino del Regno» la sua breve ma feconda stagione sacerdotale. Ha dispensato con la fedeltà e docilità del servo, i santi, divini misteri posti nelle sue mani con l’unzione sacerdotale. Ha testimoniato con la gratuità del ministero e la carità operosa e sofferta l’amore alla Chiesa e il servizio generoso ai piccoli e agli ultimi. É stato per noi fratello qui in terra. Sia per tutti intercessore certo nel Regno. Amen

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