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IL SANTUARIO DI MERINO, DOPO LA PERDITA DI DON GIORGIO, CONTINUERA’ AD ESSERE FARO PER I VIESTANI

Un vero bagno di folla per Don Antonio De Padova che dall'8 settembre, giorno della festa della nascita della Madonna, è ufficialmente il nuovo rettore del santuario diocesano di Santa Maria di Merino. Lo ha sancito l’arcivescovo Padre Franco attraverso la lettura del decreto da parte di Don Gioacchino Strizzi e lo ha ribadito lo stesso Arcivescovo che, durante l’omelia nella solenne celebrazione di ingresso,ha esortato don Antonio ad essere accogliente e pieno di gioia.E se ogni luogo dove si proclama la parola di Dio deve trasmettere gioia, il santuario - ha detto Padre Franco -  ha qualcosa in piu’ delle altre chiese perché esso è un faro di luce. E per Vieste il santuario di Merino assume un significato ancora piu’ importante e imponente perché in questo luogo splendente di bellezza si cela la storia dell’intera città di Vieste, a cominciare dalla fede mariana per tramontare nella notevole affluenza di turisti e nella immensità del creato che penetra nel mare ma ha alle spalle una natura di una bellezza unica e quasi infinita. I santuari sono riferimenti di luce che invitano a gustare le gioie del Signore. Questo santuario, ha detto padre Franco è bello per quanto è stato fatto dai predecessori ed è bello per l’ambiente e per la natura. Guardiamo al santuario di Merino che è il riferimento per tutta la città di Vieste. Chi lo guida è chiamato essenzialmente ad essere strumento di gioia per la popolazione

Don Antonio ha amato Vieste già dal  suo primo ingresso, circa dieci anni fa,come vice parroco della Chiesa di Gesu’ Buon Pastore. Il suo ritorno nella nostra città è come un sogno che si è coronato seppur, nelle due città vicine Rodi e Peschici dove ha successivamente operato,  il suo carisma è stato volano di serenità.

Don Antonio non avrà solo  l’incarico di reggere il santuario mariano di Vieste, ma anche di amministrare il centro di spiritualità di San Salvatore e di curare la pastorale giovanile viestana . A don Antonio l’augurio da parte del nostro Comitato perchè sotto l’ombra della Madonna di Merino possa essere un grande trascinatore, osservatore e innovatore delle nostre secolari tradizioni mariane.

                               

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