IMG-20211002-WA0003.jpgIl neo rettore del santuario diocesano di Santa Maria di Merino, Don Antonio De Padova, si ritiene pienamente soddisfatto per la riuscita della  prima fiaccolata mariana con rosario meditato e recitato a turno da coppie viestane. In questo mese infatti la chiesa, da tempo immemore, invita ad implementare  questa pia pratica.

IMG-20211001-WA0002_1.jpgIl rosario (dal latino rosārium, "rosaio") arricchisce le preghiere che in pratica formano come una "corona", cioè una ghirlanda di rose rivolte e dedicate alla Madonna.Ma ancor piu' antica, la parola "rosario" deriva da un'usanza medioevale che consisteva nel mettere una corona di rose sulle statue della Vergine; queste rose erano simbolo delle preghiere "belle" e "profumate" rivolte a Maria. Fu cosi  così che nacque l'idea di utilizzare una collana di grani (la corona) per guidare la meditazione mariana.E una meditazione bella e approfondita è stata quella di don Antonio che ha voluto soffermarsi sull'importanza stessa di questa preghiera e sul perchè è importante rivolgersi a Lei, alla Madonna, che noi contempliamo paricolarmente sotto il titolo di Santa Maria di Merino.

Con l'occasione è stata inaugurata la nuova illuminazione a led, particolarmente bella e risaltante, insieme al nuovo impianto acustico.

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