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Concluse  le solenni celebrazioni per ricordare i cinquanta anni di sacerdozio di Don Gioacchino Strizzi, Vicario episcopale per il territorio di Vieste e Parroco della concattedrale viestana.

Hanno celebrato in questi giorni i presuli Monsignor Nunzio Galantino, Monsignor Domenico D’Ambrosio e Monsignor Franco Moscone. Ognuno, secondo argomenti in scaletta, hanno posto l’accento sulla santità e disponibilità che deve avere il sacerdote.

Il prete, ha detto Monsignor Galantino è l’uomo di Dio messo a disposizione dell’uomo. Ed è "antipatico", ha detto il Presule, che quando un prete diventa parroco si debba dire “ ha preso possesso”. Nessuno infatti prende il possesso di una chiesa ma ognuno prende il proprio servizio per metterlo a disposizione del fedele perché ogni sacerdote è tale per volere di Dio e ogni sacerdote dovrebbe diventare l’amico di chiunque, pronto a dare consigli ma anche pronto a riceverne. Monsignor D’Ambrosio ha invece voluto sottolineare la figura importante di Monsignor Valentino Vailati, già arcivescovo della chiesa sipontina e viestana. Grazie al suo volere ed impegno la nostra cattedrale venne eletta al rango di basilica minore subito dopo i primi radicali restauri. Ma monsignor Vailati era l’uomo semplice e mite che sapeva magistralmente interpretare le esigenze delle assemblee presenti nella propria archidiocesi. Ed è stato grazie a lui che lo stesso Padre Pio ha potuto vedere l’alba della riconoscenza della propria santità dopo che altri vescovi, al contrario, lo avevano ritenuto solo un visionario.

Guardare in una unica direzione, secondo monsignor Moscone ,per riunirsi come battezzati e partecipare tutti insieme. E’ bello dire, in occasione di 50 anni sacerdotali,che tutti abbiamo un unico cuore che pulsa e batte l’amore di Dio. Tutti viviamo un unico fine che è quella della vita beata che non avrebbe senso di essere tale se non fosse davvero bella.I consacrati dovrebbero porre la vita particolare di sacerdote a quella di volersi mettere continuamente a servizio delle persone, mettendo le proprie capacità a servizio della giustizia.

Se questo è un impegno di tutti come battezzati, il sacerdote assume ancora di piu’ questo particolarità unica nel servizio e nella dedizione.

Alla conclusione, dopo gli auguri di tutti i presenti a Don Gioacchino, ognuno ha potuto prendere parte ad una agape fraterna e di amicizia preparata nell'auditoriumi di san Giovanni Battista.

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