santa maria 3La statua di Santa Maria di Merino, una realtà fusa con la leggenda

4 mag, 2014  in Storia del Territorio  con tag gargano / Santa Maria di Merino / vieste da admin

Quando a Vieste circolavano pochissime automobili, e non esistevano neanche le strade asfaltate, la processione, che si snodava subito dopo il cambio della “cascia nova” con la “cascia vecchy”, diventava un andirivieni di gente che si premurava di rintracciare i propri bambini, oppure di averli già a portata di mano. Insieme ci si immetteva in direzione del santuario di Merino a piedi, oppure a dorso di muli, o seduti su carretti di legna che , mentre tutto l’anno venivano utilizzati come “mezzo di trasporto merci,” quel giorno fungevano solo come mezzo per trasportare le persone ( ovviamente le più fortunate).. Un tratto bisognava farlo attraversando la spiaggia du “scial cumment”, immettendosi dalla attuale via Pelagosa, per poi costeggiare la “vign d Gadducc” . infine si risaliva sulla strada sotto la antica chiesa rupestre di San Lorenzo. Qui la strada era tutta un ammasso di polvere o di pozzanghere.

Durante il tragitto processionale cittadino, che dalla Cattedrale si snodava attraverso il largo Seggio e Corso Fazzini, le mamme stendevano al balcone le migliori coperte che possedevano e nessun balcone restava privo di addobbo, soprattutto lungo il centro storico, da dove era possibile lanciare petali di fiori che in quel momento andavano ad adombrare la bella statua lignea di Santa Maria.

Della storia della statua di Santa Maria si conosce molto poco.Forse è per questo che dalla storia vera si entra facilmente nella leggenda, quella che riempie di fantasia la mente dei fanciulli e dei grandi, convinti di conoscere in pieno come siano andati i fatti, oppure dando per scontato che la Madonna abbia la mano tesa in seguito a un miracolo avvenuto per parare alcune palle di cannone che stavano cadendo sulla città di Vieste. La leggenda più conosciuta e raccontata è sicuramente quella di una statua che avrebbe ornato la polena di una nave e che in seguito al suo naufragio sarebbe stata portata dalle onde del mare sulla spiaggia di Scialmarino. La statua lignea di Santa Maria sarebbe poi stata trovata sulla medesima spiaggia da alcuni marinai di Vieste e di Peschici che pacificamente fecero fare al destino per conoscere quale due paesi potesse vantarne la proprietà dopo il ritrovamento.

Infatti posero la statua su di un carro trainato da due buoi, uno era di Vieste e l’altro era di Peschici. Ma la Madonna aveva evidentemente scelto Vieste. Infatti i due buoi, senza alcuna esitazione si diressero verso la Cattedrale fermandosi ai piedi del monumento.Era il nove di maggio. In ricordo di tale evento la nostra Città ogni anno riporta la preziosa statua a Merino riservandole ogni tripudio.

Forse, ponendola nell’ambito delle manifestazioni festive in onore della nostra Protettrice, bisognerebbe pensare ad una rievocazione storica di questo avvenimento, senza pensare troppo a quanto possa essere veramente accaduto durante il ritrovamento della statua, forse la piccola e seminascosta in un angolo della sacrestia di cui si parla in occasione della devastazione della Cattedrale avvenuta durante l’assedio di Dragut Rais, oppure di quella attuale di cui tutti godiamo della sua bellezza e verso la quiale tutti imploriamo la costante protezione.

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