SANTA MESSA CELEBRATA DA MONSIGNOR D’AMBROSIO NELLA FESTA DI SANTA MARIA

 

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Anche quest’anno il Signore e la Vergine Santa mi hanno condotto tra voi per continuare una tradizione che continua da tanti anni. Voglio condividere con voi questi momenti, ha detto l’Arcivescovo emerito Monsignor Domenico D’Ambrosio, quasi per sciogliere una sorta di debito che ho nei confronti della Madonna di Merino. Come ricorderete, il Signore si è permesso di me per poter condurre a termine i lavori di restauro della statua della nostra Vergine,per vederla restituita a noi nella sua bellezza e nel suo sguardo che cerca Dio ma cerca anche voi. Questo, ha detto ancora Monsignor D’Ambrosio, è il richiamo anche in questa terza domenica di Pasqua, una delle apparizioni di Gesu’ risorto un po’ particolare dove troviamo i discepoli che sono tornati da dove sono partiti. E l’incontro accade proprio nello stesso posto dove Gesu’ li ha chiamati, ovvero il mare di Tiberiade.

Un episodio strano . Qualche volta nella nostra vita succede di rifugiarci nel passato , soprattutto nei momenti piu’ bui della nostra vita. E cosa succede? Si torna da una notte infruttuosa, ovvero da un momento di sconforto. Ma i suoi discepoli si fidarono di uno sconosciuto che li invita a tornare a pescare da una parte che per loro era inusuale. Ma loro si fidano e pescano una grande quantità di pesci. Prese il pane e lo diede loro, un esplicito riferimento all’ultima cena. Lo avevano dunque incontrato nuovamente e ora lo riconoscono nuovamente. Per essere in comunione con quella che ci chiede il Signore dobbiamo seguire gli insegnamenti di Maria.La nostra devozione diventa fedeltà dal momento in cui Gesu’ ce la affida e nel momento in cui Lui è inchiodato in alto su una croce. La Madonna, ha ancora detto l’Arcivescovo, ci viene consegnata ai piedi della croce e da quell’ora la Madonna cammina con noi, la custodiamo e l’amiamo e lei cammina con noi in questa città che è nel mio cuore, ha concluso monsignor D’Ambrosio, e che porto con me in un ricordo costante nella mia preghiera. Fate quello che Maria vi chiede e quello che il suo figlio vi dirà.

I vincoli che ci uniscono, ha detto don Gioacchino nel suo saluto finale, li ricordiamo ancora. Soprattutto ricordiamo il restauro storico che ha coinvolto ogni singolo viestano. Noi la aspettiamo, anzi la nostra madre la vuole sempre vedere, Monsignor D’Ambrosio è stato lo sposo di questa nostra chiesa. Ci accompagni con la sua preghiera ogni giorno.

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