La devozione alla madonna di Merino 

025Entrando in cattedrale, per la porta principale,si incontra a destra la cappella dell” annunziata detta del popolo, che fù eretta, nel 1617 con atto notarile dall’ Università di Vieste, a nome del popolo viestano. Qui è posta la statua lignea di Santa Maria di Merino, sulla cui data di costruzione si sa ben poco. Alfredo Petrucci la fa risalire al XIV secolo, mentre Gaetano Lorenzoni, che la restaurò nel 1956, la data intorno al quattrocento. La statua, dipinta con devozia e particolari, è ricavata in un tronco di tillio, legno compatto e immune da tarli, leggero ed adatto ad essere intagliato. In origine i colori erano : rossa la veste e azzurro il manto. L’8marzo 1617 subì un primo restauro ad opera del comune che la fece anche dipingere ed aggiungere arabeschi di colore bianco, rosso ed azzurro, distribuiti sul velo del capo, sulla veste e sull’ manto. Si mostra con il ginocchio destro sul suolo, la mano sinistra sul petto e la destra “elevata come chi saluta. Il volto è proteso verso l’alto, le labbra si muovono”. I devoti viestani venerano Maria SS. col titolo di Merino, perchè una antica tradizione, riportata dallo storico Vincenzo Giuliani, narra che statua proviene da questa zona, ubicata a Nord ovest del territorio di Vieste. Si vuole che l’abitato di Merino sia andato distrutto tra il IX -X secolo, a causa di una violenta alluvione che lo sommerse e che i superstiti si siano rifugiati in Vieste, portando via ciò che di più caro avevano: l’immagine della vergine Maria. Questo potrebbe spiegare anche la consuetudine secolare di portare ogni anno la statua lignea della Madonna nel luogo campestre di Merino. In uno degli incendi sopra accennati (forse quello dell’ 31 agosto 1480) la statua di Santa Maria di Merino,che era custodita in una nicchia in sacrestia, restò miracolosamente illesa. Da quel giorno tutto il popolo viestano la elesse sua patrona e si ebbe cura di scrivere nel Martirologio della città la data 9 maggio” A Vieste, fuori della città, si celebra la festa di Santa Maria di Merino,principale protettrice della stessa città, venerata con il titolo della Singolare Purità con grandissima devozione e straordinaria partecipazione del popolo”. Ancora oggi numerosi sono i viestani, che in questo giorno si recano a Merino, presso la piccola chiesa, meta di pleegrinaggio. La chiesa si presenta “lunga rispetto alla larghezza; perchè, nel tempo, quando si mostrò incapace di contenere il numero crescente di pellegrini, pensarono a stirarla. Prima fu tirata indietro e poi avanti. Il popolo la tirò indietro nel 1851. Fu eretta una cupoletta e ai lati si collocarono le due belle colonne di granito rinvenute a due passi dalla chiesa stessa. La chiesetta fù tirata in avanti nel 1909. Ai lati addossati al primo nucleo della chiesa attuale probabilmente deve risalire alla fine del 1400. Nel 1853 fu collocata all’ ingresso della chiesetta una tela, raffigurante la Vergine nel momento dell’Annunciazione, cioè nella stessa posizione che assume nella statua, dipinto dal molisano Ernesto Moccia, su comissione del viestano Filippo Petrone. Questa tela oggi dopo il furto del 1988 è custodita nel palazzo vescovile. La chiesetta ha un alto dipinto sempre raffigurante la statua della Madonna, eseguita nel 1904 dal prof. E. Marchiani.

 

                                                                                                                                                                                                                                                                   Nicola SANTORO

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