La processione di Santa Maria di Merino probabilmente è tra le più sontuose della nostra Regione. Con i Santi, compreso il ricco baldacchino contenente il Simulacro di Santa Maria, che vengono trasportati dai confratelli delle quattro congreghe di Vieste, avanzano in fila tutti gli altri confratelli,le bande cittadine, il clero e i componenti del Comitato festa di Santa Maria. Ma è tradizione che a percorrere il tragitto della processione,immediatamente prima del Clero, ci sia anche la componente laica composta dalle Autorità civili e militari, preceduti dal Gonfalone comunale, che viene scortato da due Vigili Urbani in grande uniforme ( da alcuni anni questi indossano una uniforme forgiata e cucita secondo le forme antiche, del quale vi abbiamo già descritto in un precedente articolo) . Subito dopo il Gonfalone seguono gli Amministratori Comunali capeggiati dal Sindaco in carica.
Il Sindaco, in quanto tale, può utilizzare la fascia tricolore, anzi deve utilizzarla, tutte le volte in cui la propria veste di partecipazione alle manifestazioni pubbliche venga interpretata come espletamento del proprio ruolo ed assuma ufficialità. Alla Amministrazione comunale seguono le rappresentanze delle Autorità Militari che operano sul nostro territorio con le varie Associazioni di volontariato locale.
Ad aprire il numero piuttosto elevato delle rappresentanze laiche, come detto, è il Il Gonfalone,la cui nuova veste concessa ai Comuni con decreto del Presidente della Repubblica in data 04/02/1993, è un drappo di colore proprio ( a Vieste é turchese, riccamente ornato di ricami d’argento o di oro e caricato dello stemma comunale, ovvero un leone rampante su scudo, oro su fondo azzurro, sormontato da una corona (contea).
Il nobile animale è rivolto a sinistra, proteso verso una stella, con una spada impugnata dalla zampa anteriore destra, mentre con quelle posteriori calpesta un arco con frecce.Il leone rampante è simbolo di potenza e di autorità, segno distintivo di regalità, ma è anche l’anelito verso la libertà e l’autonomia. Questo simbolo è ricorrente nell’araldica di Vieste, anche se a volte è mancante della stella, o della spada o dell’arco.Uno di questi stemmi, scolpito su pietra in bassorilievo,è presente in Cattedrale (sec. XI), nella navata sinistra, incastonato nella parete soprastante il Crocifisso attiguo alla sacrestia. Questo fa supporre che sia stato inserito al momento della costruzione della Cattedrale, quando signore di Vieste era il conte Roberto Drengot, oppure fatto apporre da Federico II di Svevia quando fece restaurare la Cattedrale e il Castello nel 1240, danneggiati dai veneziani. ( da la città visibile di Matteo Siena)
Le parti di metallo del Gonfalone e i cordoni sono argentati o dorati. L’asta verticale è ricoperta di velluto colorato, dove si alternano bullette argentate poste a spirale. Nella freccia soprastante l’asta verticale è rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo è inciso il nome.Il gonfalone rappresenta il Comune in tutte manifestazioni civili, patriottiche, religiose, di tipo umanitario e solidaristico cui partecipa ufficialmente l’Amministrazione comunale, accompagnando il Sindaco o chi lo rappresenta. E’ portato generalmente dal Messo comunale in uniforme ed è scortato dai Vigili Urbani in divisa semplice o in grande uniforme.