Durante le feste di Natale, il parroco Don Gioacchino Strizzi ci faceva notare un riquadro contenente una ricerca sui parroci e/o arcipreti che nei secoli hanno retto la cattedrale di Vieste, piu’ precisamente a partire dal 1563 fino ai giorni nostri. Il primo di cui si fa memoria è tale Don Andrea Saputo,di cui però si conosce ben poco. Di certo possiamo azzardare l’ipotesi che egli non fosse di origini viestane, considerato che il ceppo di tal cognome sembra provenire dalla Sicilia, dove sono presenti molte famiglie, o dal Lazio, dove anche è presente un ceppo piu’ contenuto. A succedere a don Andrea Saputo ci furono altri sacerdoti dal cognome non viestano. Questo lascia intendere largamente come la nostra città abbia avuto un alternarsi di personaggi oriundi che hanno notevolmente influito anche nella reggenza della cattedrale viestana. Sarebbe interessante poter avere tra le mani dei documenti che ci illustrino meglio le origini della nostra chiesa locale e dei sacerdoti che l’hanno retta .
Tanti altri sono stati i parroci e gli arcipreti della cattedrale viestana. Ma possiamo sicuramente ricordare bene la figura dei predecessori Don Luigi Ruggieri e Don Mario Dell’Erba.
Don Luigi Ruggieri è stato l’arciprete per antonomasia, avendo assunto questo incarico per ben 54 anni. Oltre mezzo secolo a servizio a dedizione completa della nostra piccola ma nel contempo importante realtà ecclesiale.Il periodo in cui l’Arciprete Ruggieri ebbe ad assolvere tale incarico, probabilmente non deve essere stato troppo difficile per essere da guida ai confratelli. Infatti in quei tempi a Vieste abbondavano i preti. E su questo la nostra città,almeno fino alla fine degli anni ’60, è stata di esempio e di sprone verso i paesi vicini per la sua alta situazione vocazionale. Ma Vieste era anche un paesino piccolo, isolato e povero in cui la fede era vivamente vissuta.Quando un sacerdote entrava nella casa di chiunque era sicuramente riverito e ben accetto perché in lui era vista una persona consacrata degna di massimo rispetto. Qualunque fosse stata la provenienza fisica e qualunque fosse stato il carattere, ai sacerdoti di allora infatti si dava del “voi” e incontrandoli gli si baciava la mano. Cosa che oggi non accade piu’.
Don Luigi Ruggieri, un prete un po’ burbero ma vicino alla gente povera, non mancava in queste condizioni. Lo si incontrava spesso in piazza a discutere con la gente con il suo classico cappello rotondo, quasi impellicciato, e con il bastone,mentre dava suggerimenti e consigli a chi glieli chiedesse. Il giorno dei funerali di Don Luigi Ruggieri, Vieste si mobilito’ per rendere omaggio a una personalità illustre e tutti gli scolari delle scuole elementari vennero obbligati a partecipare al corteo funebre dal suo domicilio fino alla cattedrale.
Don Mario Dell’Erba, parroco dal 1963, fu il sacerdote che ricorderemo per la sua dolcezza e sapienza nelle omelie. Ma non lesinava rimproveri anche aspri quando notava qualcosa che, a parer suo, non era in linea con i dettami pastorali. Ma Don Mario fu anche il prete della “storia locale”.I primi restauri della cattedrale, che terminarono negli anni 80, furono eseguiti durante il suo periodo di reggenza.E quando gli chiedevi di poter visitare la cattedrale ancora in cantiere, molto volentieri faceva da cicerone. Lavori radicali che portarono la nostra cattedrale, ormai fatiscente, alla originale bellezza, anche se riteniamo che per alcuni aspetti non sia stata posta troppa attenzione.
Don Gioacchino, cui la reggenza è tutt’ora affidata, ebbe l’incarico da parte di Monsignor Vailati nel1987, dunque ben 34 anni fa. A lui è toccato il compito di realizzare numerosi interventi di arricchimento e migliorie della cattedrale, a cominciare dagli arredamenti, dall’arricchimento delle cappelle con reliquiarii, o assemblamenti in oro zecchino di alcuni manufatti. Prima che termini il suo importante compito di parroco gli chiediamo di realizzare un portale in bronzo che narri ai posteri lo splendore della storia viestana.