“Se la bellezza salva il mondo,voi dovreste essere fortunati”. E’ quanto proferiva l’Arcivescovo Padre Franco durante il suo ingresso solenne a Vieste avvenuto il 27 gennaio 2019, esattamente due anni fa. E la bellezza noi non la vediamo solo ammirando il nostro patrimonio naturalistico. Infatti la bellezza è nell’aria che respiriamo, nella tranquillità di un paese che non conosce i ritmi frenetici delle città caotiche. La bellezza noi la conosciamo quando incontriamo un nostro amico e con lui possiamo passare ore ed ore a discutere o a ricordare momenti di vita vissuta nella spensieratezza. La bellezza noi la possiamo vivere anche quando ricordiamo le nostre tradizioni e le rispettiamo.
Ma una delle autentiche bellezze sono senza alcun dubbio la fede e l’amore che dobbiamo far crescere in ognuno di noi come se vivessimo in una grande ed autentica famiglia. La chiesa, dice infatti monsignor Franco Moscone, ricordando quello che già ci raccomanda Papa Francesco, non deve essere chiusa, ma attiva in tutti i settori, eccellendo soprattutto in quelli sociali e caritativi. Le chiese (luoghi di culto) siano ‘aperte’, tanto fisicamente quanto virtualmente, entrando nelle case-famiglie anche utilizzando gli strumenti multi mediali in questo periodo di pandemia ”. Ad emergere sia “la dimensione caritativa, dimostrando che quanto si celebra e si annuncia lo si vive sul serio, senza guardare a spese.
A Padre Franco noi vogliamo esprimere la nostra fedeltà alla Chiesa, assicurandogli che siamo al suo fianco anche con le nostre debolezze umane. Auguri Padre Franco per un periodo fecondo in mezzo a noi, ora che il Suo periodo di “rodaggio” è terminato, con ammirazione e filiale affetto guardiamo avanti nella nostra chiesa.