Monsignor Vincenzo D’Addario ha sempre nutrito per la chiesa viestana un grande sentimento di affetto.Furono  sue alcune  innovazioni poi riprese dai Vescovi successori . Ricordiamo la presenza durante le mons_daddario.jpgprocessioni di San Giorgio, protettore della Città di Vieste e della arcidiocesi sipontino-viestana e del Corpus Domini. Successivamente volle che il sacramento della Cresima venisse amministrato nelle varie parrocchie non più dal Vicario Episcopale, ma direttamente dal Vescovo. Nel primo incontro con la Città di Vieste, tenutosi nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe Operaio ( la cattedrale era chiusa per  restauro), egli ebbe a dire che conosceva  Vieste solo per averne sentito parlare ma lo affascinava l’idea di Vieste la città più esposta ad est di tutta l’Italia, e la prima a vedere  sorgere il sole al mattino. Quando presenziò per la prima volta le cerimonie liturgiche in onore di Santa Maria di Merino riferi di aver sentito dagli altri della bellezza della festa, ma poterla vivere era tutta un’altra cosa. E, proprio per poterla vivere meglio, volle ogni anno percorrere a piedi l’ultimo  tratto del pellegrinaggio verso Merino..

Monsignor D’Addario nacque a Pianella (PE) un piccolo centro abruzzese dedicato alla agricoltura e alla pastorizia. Nel cimitero di questo piccolo centro riposano le sue spoglie accanto a quelle dei propri genitori. Ha compiuto  gli studi prima nel seminario diocesano di Penne,  poi nel Seminario Regionale di Chieti. In seminario si è sempre distinto per comportamento esemplare, sia nel campo della disciplina e degli studi, sia in quello formativo e spirituale.

E’ stato ordinato sacerdote il 26 giugno 1966 1, nella chiesa parrocchiale di Pianella /Pescara).

Il 5 giugno 1986, con bolla pontificia dell'11 aprile a firma di Giovanni Paolo II, venne eletto Vescovo. L’anno successivo diventa Vescovo coadiutore della Diocesi di Cerignola ma fu solo il 2 giugno 1990 che gli viene affidata l’arcidiocesi di Manfredonia  e di Vieste. Fece il suo ingresso ufficiale a Vieste i primi giorni di settembre dello stesso anno con un enorme concorso di gente.

Il 24 agosto 2002 venne nominato arcivescovodi Teramo-Atri, ma  non dimenticò mai la gente garganica, anzi lo diceva espressamente” dodici anni non si cancellano con un colpo di spugna. “ Per chi lo andava a trovare a Teramo, la porta era aperta allo stesso modo in cui un genitore apre la porta al proprio figlio che non vede da tempo. Con sorriso faceva notare che la casa vescovile si affacciava sul Corso san Giorgio e che la  cattedrale era dedicata all’Assunta in Cielo. Ciò gli ricordava ogni giorno la città di Vieste.

Monsignor D’Addario, fu il vescovo della  semplicità e del silenzio, sempre disponibile all’ascolto di chi gli proponeva qualche problema. E fu  proprio nel silenzio che,  il 1º dicembre 2005, mentre recitava le lodi mattutine nella cappella dell'episcopio teramano, Dio lo ha accolto tra le sue braccia.

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