12921140_1790249631197277_1541292740_n.jpgEra appena trascorsa la festa di Santa Maria del 1919. Nella Cattedrale di Vieste, con l’autorizzazione dell’allora Ispettorato ai Monumenti Nazionali,  la statua della Madonna fu rimossa dalla nicchia e venne collocata in una delle cappelle laterali per alcuni interventi di restauro, mentre l’oro votivo fu custodito in un’apposita cassa.

Ma tali “movimenti” diffusero fra la popolazione l’opinione che la statua e gli ex voto sarebbero stati «trafugati» da Mons. Pasquale Gagliardi Arcivescovo di Manfredonia e Vieste, che, in quei giorni, si trovava nella nostra città per predicare durante il mese mariano. Nella sera del 15 maggio uomini, donne e giovanetti facinorosi si presentarono in chiesa, minacciando il Vescovo con gravi epiteti verso la sua persona. Verso il suo operato la storia locale ricorda una delle vicende più scabrose ed indecorose provocate dal fanatismo e dalla ignoranza dei tempi.La ingenuità dei viestani, pressata da un disegno isterico, scese a compromessi di profanazione verso il Presule, legata solo alla presupposizione e alla maldicenza di taluni e non tenendo conto che già era stato annunciato che la Madonna sarebbe stata spostata dalla sua cappella dopo le feste di Santa Maria per poter permettere un intervento di restauro. La statua versava in condizioni di estremo bisogno. Quello che accadde lo ricorda bene chi ha vissuto la storia degli inizi del secolo scorso. il Vescovo Gagliardi da questo episodio usci sconfitto ma nello stesso tempo vincitore perché, dopo aver capito in quale malinteso erano caduti, molti viestani chiesero perdono..

Monsignor Gagliardi nacque l'8 dicembre 1859 a Tricarico, piccolo comune dell'allora distretto di Matera, appartenente all’epoca al Regno delle Due Sicilie, nonché sedemons-pasquale-gagliardi.jpg vescovile suffraganea dell'arcidiocesi di Acerenza e Matera,

Entro’ nel seminario diocesano venendo ordinato sacerdote il 22 dicembre 1883 per essere successivamente nominato rettore del Seminario arcivescovile e del Santuario di Maria Santissima delle Grazie, una delle più importanti chiese della città di Benevento.

Ricopre tale incarico fino al 1897. Viene promosso da Leone XIII, nel concistoro segreto del 19 aprile, a soli 37 anni, alla sede metropolitana di Manfredonia, cui è unita l'amministrazione perpetua della Diocesi di Vieste.

Il 1º ottobre 1929 rinunzia al governo pastorale dell'arcidiocesi di Manfredonia e Vieste e viene trasferito alla sede arcivescovile titolare di Lemno (Isola greca ?), tornando a vivere a Tricarico

Contemporaneamente alla sua rinunzia il milanese Alessandro Macchi, vescovo di Andria, diviene amministratore apostolico sede vacante di Manfredonia e Vieste, incarico che continua a ricoprire anche dopo la nomina, nel concistoro segreto del 30 giugno 1930, a vescovo di Como.

Esattamente un anno dopo, il 30 giugno 1931, Pio XI elegge un nuovo arcivescovo di Manfredonia ed amministratore perpetuo di Vieste nella persona di Andrea Cesarano, vicario generale del vicariato apostolico di Costantinopoli.

Muore a Tricarico a 82 anni, l'11 dicembre 1941. Sicuramente la vicenda viestana ha segnato per sempre l’ animo di questo Pastore non ben voluto ma probabilmente neanche ben capito.

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