Immagine correlataLa Cattedrale di Vieste, costruita nella seconda metà del secolo XI,  è a pianta basilicale romanica a tre navate con due file di colonne e tre absidi: nel 1177, quando accolse il Papa Alessandro III,  non aveva ancora le cappelle laterali.
Il terremoto del 1223, le devastazioni operate dei Veneziani nel 1240 e la sua stessa precarietà statica resero necessari i lavori di consolidamento intrapresi da Federico II, consistenti nella costruzione delle cappelle, nella riduzione dell’altezza della navata centrale e nella sostituzione delle capriate laterali con volte a crociera: questa configurazione è rimasta quasi  inalterata fino a oggi, nonostante gli incendi provocati dalle incursioni saracene del 1480 e del 1554.
Il disastroso terremoto del 1646 causò il crollo della facciata e di parte del campanile, poi ricostruito nelle sue forme tardo barocche, mentre la facciata fu rifatta alla meglio da muratori locali, per cui della costruzione originaria rimane il corpo centrale della facciata a settentrione, ove si apre il ricco portale sormontato da un arco con motivi ornamentali a foglia. Le capriate della navata centrale furono coperte nel XVIII secolo da un soffitto ligneo dipinto di stile barocco napoletano.Risultati immagini per foto restauri cattedrale di vieste

Verso la fine degli anni’70 si attuò il consolidamento generalizzato delle murature – con iniezioni di cemento e cuciture armate di tutta la chiesa e della base del campanile, ritenendo opportuno
consolidare le colonne, prima trasformate in pilastri, e la cui scoperta delle stesse avvenuta quasi per caso negli anni precedenti. Per alcune colonne, il degrado della pietra avevano ridotto la parte resistente, tanto che si rese necessario ripristinare il tutto mediante iniezioni di speciale malta di cemento.
Fu demolito il vecchio pavimento che riportò alla luce antiche sepolture e le basi originarie delle colonne, prima coperte dal pavimento stesso. Il pavimento, fatto di mattoni a disegni vari , venne sostituito con il cotto fiorentino che, se da una parte ricordava i colori dei dipinti della volta, dall’altra parte non aveva nulla a che vedere con i nostri pavimenti. Il buon senso successivamente consigliò una ulteriore rimozione con apposizione di chianche levigate e più consoni al nostro territorio. Vennero revisionate le coperture e rinforzato il cassettone ligneo delle capriate sottostanti. Le tele furono distaccate, restaurate e rimontate al loro posto.

Sotto il presbiterio venne rinvenuto un vero e proprio cimitero, con diversi scheletri quasi interi e tante cataste di ossa,che si ritenne opportuno rimuovere. Molto probabilmente fu un errore. Molti ritengono che la visione al popolo avrebbe creato più interesse ed attenzione, e avrebbe dato pià lustro alla cattedrale, la cui storia vanta nei secoli un interessante evolversi dei tempi. Con i lavori descritti era stata raggiunta la perfetta agibilità della Cattedrale anche se i problemi statici  non furono completamente risolti.
Il secondo ciclo di lavori fu avviato nel 1986 per porre rimedio a tale situazione.

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