UNA TRADIZIONE CHE RISCHIA DI SCOMPARIRE

Si avvicina la festa di San Giorgio, anteprima primaverile della grande festa viestana dedicata a Santa Maria di Merino e, se fervono i preparativi per il prossino 23 aprile, quelli per la festa più grande di Vieste non sono certamente da meno. Non scompaiono  i ricordi e gli sforzi del gruppo “le Comare Contente” per riportare alla luce le devozioni e le tradizioni di Vieste e riscoprire, e questo ci fa  bene, il nostro passato ricco di fede e di genuinità, affievolito (purtroppo) dalle  preoccupazioni o aggressioni che taluni stanno perpetrando ai danni della nostra cittadina, ricca di natura, di fede, di storia,di genuinità e di accoglienza.Immagine correlata

Abbiamo discusso a lungo con Anna Maria Strizzi, rappresentante dI questo simpatico gruppetto. Anna Maria è famosa per le sue tante poesie in dialetto viestano che riportano nella nostra mente tanti spaccati di vita vissuta negli anni passati. Rileggendo una poesia dedicata a Santa Maria ( già pubblicata sul  link di questo sito web,dedicato ai viestani lontani) si è soffermata su una bellissima tradizione, quella di stendere dal balcone gli “scudi” più belli al passaggio della Madonna e delle altre processioni, tradizione che rischia fortemente di essere dimenticata o sottovalutata.

Anna Maria Strizzi, con il viso un po’ rammaricato, ci ha raccontato anche delle peripezie compiute da bambini per mantenere le attenzioni verso i nostri Santi, a cominciare dalla raccolta dei fiori di Carpobrotus edulis ( comunemente conosciuti a Vieste come fiori di san Giorgio) che raccoglievano, non senza difficoltà, sulla collina di Punta Santa Croce o del Castello, per costruire la collana da deporre sul collo di san Giorgio. O di quando facevano a gara per impastare la farina per i taralli da mangiare nelle campagne di Santa Maria nel giorno della festa Patronale. Se il nostro concittadino onorario Max Gazzè ci ha ricordato l’amore per il nostro territorio attraverso la leggenda di Cristalda e Pizzomunno, quanto più dovremmo sforzarci noi di amare il nostro territorio anche mettendo in risalto la nostra storia locale, in cui le tradizioni hanno il loro altissimo valore di amore sicuramente più reale?

I SCUDI PI SANDA MARIA

Prima i scud evin namorr pur la fede ev namorr,

stevin appese da matutin pure si... c'i sentev la tanfa di naff'talin.

Timp di guerra o timp di pece svintulavn tutt culret.

 Mo sta sacra usanza stej vinenn men, 

 i scudi sonn tarllet picchè i tenin stipet.

 Mo dich tiramil dafor i cascj facimil pignia nu poc d'aria.

 La Madonna ci benidic quanda pass mittim 

 si la tradizion tinim viv.

FB_IMG_1523563810846.jpg So acussì belle culiret di tutt i maner,

 rosa, verd e or giall... chjlur allus di prima.

 Che bell chjlur, appes a tutt i balcun.

 Che primaver pi quedda sanda scjurnet!!

 Sanda Maria.. Sanda Maria mja.

 Turn..  Turn accom a'prima.

 Con fede speranza e carità.

Tutt torn... si ci stej la bbona vulundà.

                               Anna Maria Strizzi.

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