GIOVANI, SAPPIATEVI PASSARE IL “ TESTIMONE” DELLE VOSTRE RADICI CULTURALI E RELIGIOSE

Quando le nuvole si dissolvono, più facilmente è possibile essere illuminati dal Sole. E sono stati proprio il sole e la luce la fonte che ieri mattina hanno illuminato tutto il percorso verso e da Merino, per cantare alla nostra Protettrice Santa Maria. Una fede che coinvolge e che riesce ad attrarre la gente che viene a Vieste la prima volta per vedere la Madonna. Il compianto Don Mario Dell’Erba spesso diceva che la Pasqua dei Viestani è il giorno di Santa Maria. Nessuno vuole mancare in questo giorno e chi non può farlo fisicamente, lo fa attraverso i mezzi moderni di comunicazione, che la redazione di Gargano TV ci mette a disposizione con tanti, troppi sacrifici.

Bisogna voler bene a Maria, ma non soltanto con mezzi esteriori, ha sottolineato Monsignor D’Ambrosio nella omelia in occasione della Messa di Reposizione, e l’unico modo per dimostrare che il nostro attaccamento è reale, e non superficiale, è quello di mettere in pratica “tutto quello che Egli vi dirà”.Se metteremo in pratica il desiderio della Madonna, da Vieste potranno scomparire tutte le sciagure di cui la nostra cara cittadina è stata vittima in questi anni.

Ma bisogna essere gelosi della storia della nostra città. E’ necessario conservare l’integrità morale e religiosa, per poterla donare agli altri come è stata donata a noi. Questo l’invito dell’Arcivescovo ai giovani a termine della processione del 9 Maggio, conclusasi a tarda ora in una chiesa cattedrale affollata all’inverosimile.

“Vi vedo stanchi”, ha detto Monsignor D’Ambrosio. Oggi avete camminato sulle vie di Maria. Vi siete anche abbronzati perché il sole ha illuminato l’intera giornata.Ma il vero sole è stato la Madonna. E’ bello vedervi qui assiepati, ma ve lo chiedo speranzoso per il vostro futuro: Sappiate passarvi il testimone l’un l’altro, per lasciare a chi verrà dopo di noi e dopo di voi, una città ricca di moralità e di cultura. Tocca a voi togliere quello che è ormai è divenuto vecchio e insignificante.