piazza_del_fosso_xl.jpg

La nostra sede è nella piazza Vittorio Emanuele II, più comunemente conosciuta come "piazza del fosso". Prima di parlare di questa piazza, ci racconta il maestro Matteo Siena,  è necessario premettere che quando la città era cinta dalle mura, si poteva accedere all’abitato da varie porte e le più importanti erano quelle denominate Porta di Basso e Porta di Sopra, entrambi sotto la vigile difesa del Castello.

La Porta di Basso, detta anche del Mare, poi dedicata a S. Michele dopo il miracoloso scampato pericolo della peste del 1657, era rivolta verso il Castello ed era munita da due torri, quella di sinistra, a base quadrata , non più esistente, perché ha fatto posto all’attuale palazzo Martucci, invece quella di destra, a base circolare, benché abbia subito diversi interventi, conserva ancora la sua struttura cilindrica originaria ed è adibita attualmente ad esercizio alimentare. Vi si accedeva ad una piazza, popolarmente nota come il Fosso, dalle strade extra moenia provenienti dall’attuale corso L. Fazzini e dalla Strada della Marina, ora viale Marinai d’Italia.

Il Fosso è una piazza quadrangolare di modesta area e rappresenta ancora il punto nevralgico del paese. Qui si ritrovano da sempre i cittadini per discutere dei propri affari, per cercare lavoro, per concludere contratti, per intervenire alle sagre paesane, alle feste religiose...

Nel 1881, il consiglio comunale, su proposta dalla Prefettura di Foggia, la dedicò a Vittorio Emanuele II, primo re dell’Italia unita.

Il nome di piazza del fosso ha origini antichissime. Si  suppone che in questo quieto angolo doveva esserci un arsenale, e che la cinta muraria, proveniente da S. Francesco, doveva proseguire in rettilineo fino alla porta di Basso. La successiva curvatura delle mura avvenne in tempi posteriori e il fossato venne riempito con materiale di riporto.

Questa colmata doveva essere di almeno 4 metri, poiché portò il piano della piazza ad un’altezza soddisfacente per accedere agevolmente alle vie del centro storico. Queste ipotesi vengono avvalorate al 1818, quando si verificò nella piazza una voragine

Nello stesso periodo si verificò anche lo smottamento del terrapieno, poco distante dal Fosso, adiacente al muro di cinta della città, nell’attuale via Pola.

Attualmente, seppure la piazza dovrebbe essere il salotto di Vieste, è tenuto in condizioni che non sono affatto conformi ad una città che gode in pieno del flusso turistico, e che proprio in questa zona si manifesta in pieno nello strabiliante movimento estivo. Una pavimentazione, quella attuale, fatta di asfalto che ha sostituito negli anni 60 il più confacente ed elegante basolato in pietra locale. Ci auguriamo che l’attuale amministrazione comunale voglia prendere a cuore la situazione di questa piazza ridonandole l’antico splendore di una piazza dedita alla bellezza della nostra città. La nostra sede , dedicata al Colonnello Cimaglia, che nel secolo scorso volle fare dono alla città, e al nostro Comitato ,di un piccolo locale dove possiamo riunirci per organizzare le feste della nostra Protettrice, potrà in questo modo contribuire alla sua bellezza, con la semplicità e la permanenza di una tradizione antica ma sempre attuale.

JSN Mico template designed by JoomlaShine.com