CATTEDRALE.jpgE' questione di giorni, o forse di ore, perchè l'antica cattedrale viestana possa tornare ad essere pienamente fruibile e soprattutto ammirabile, ora che i lavori di restauro del tetto e del plafone sono terminati. Alcuni mesi di interruzione del normale accesso non hanno fermato le celebrazioni liturgiche che, tuttavia , si sono svolte con tanti sacrifici. Ma ora la cattedrale torna ad essere splendente e soprattutto a colpire l'occhio del visitatore con il grande plafone contenente le tre tele della Madonna Assunta in cielo, di San Michele e di San Giorgio.

Prima di accedere alla cattedrale di Vieste,incrociamo vicoli, viuzze, strade  conformate e contornate da scalinate con ballatoi. Tutto questo è il centro storico di Vieste che, come logica o tradizione vuole, quasi tutte conducono verso la chiesa più importante del paese. Ogni via è li per raccontare una storia o per ricordare il nome di un personaggio importante che ha contraddistinto la storia di Vieste. Ogni via però ha da raccontare anche fatti tragici o meno tragici di cui la storia viestana è ricca. Ogni via, infine, ha da proporre la ricchezza viestana che è il mare e la sua natura incontaminata. Infatti, seguendo le strade ancora inerpicate e ripide che portano verso il castello o verso la rifatta piazzetta Petrone, o dopo aver percorso l’antico ghetto ebraico di via Judeca,o essersi fermati sotto l’importante palazzo del seggio comunale, d'un tratto si offrono al visitatore scorci incantevoli e panorami mozzafiato che si spingono verso l'immensità dell'orizzonte, quasi spaziando verso la vicina isola di Pelagosa. La caratteristica principale delle viuzze e strade che circondano la Cattedrale è quella di essere tutte leggermente incurvate. Infatti è impossibile dal capo di qualsiasi strada vedere la parte terminale di essa. Un duplice motivo spiega questa caratteristica: la possibilità di poter scappare durante le incursioni piratesche senza essere visti, e quella di frangere il vento ( che qui spira in modo impetuoso soprattutto durante i rigidi inverni potendosi incanalare facilmente). Tanti sono inoltre i piccoli archi che uniscono i palazzi negli stretti vicoli. Se da una parte fanno da contrafforte, dall'altra probabilmente era una “pericolosa” via di fuga da un palazzo all'altro. Ma la possibilità di poter fuggire senza troppi rischi veniva data dalla presenza di molte grotte e cunicoli poste in alcune vie situate proprio sotto la chiesa Cattedrale. Un tempo utilizzate come stalle, oggi sono state tutte oggi trasformate in ristoranti, di cui alcune collegate, direttamente o divise da piccoli muri, con la parte sottostante del sacro edificio già trasformate in epoche lontane in area cimiteriale. In una piccola area ubicata sotto la cappella della pala della Madonna del Rosario oggi riposano le spoglie del Servo di Dio Don Antonio Spalatro. Solo una sparuta e scarsamente visibile lapide posta sul pavimento della cappella ricorda che qui riposa uno dei personaggi più cari alla comunità viestana. Crediamo che sarebbe stato piu' opportuno dedicargli un angolo più importante  magari una tomba simile a sarcofago che possa imporsi meglio per il ricordo fisico e spirituale di questo uomo per tutti già santo prima di morire.


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