Abbiamo pregato in questi giorni per poterci preparare alla festa dell’Assunta, ha dettoIMG_20230816_104901.jpg don Celestino Iervolino che ha presieduto l’eucarestia in occasione della riposizione della statua di Santa Maria nella sua nicchia. Ed ora è giunto il momento di riprendere il cammino come ha fatto San Rocco, di cui oggi celebriamo la sua festa. San Rocco è stato il viandante per eccellenza che, nonostante le tante ferite perché lui stesso ammalato, ha camminato per poter portare l’aiuto agli altri ammalati che avevano bisogno. Il vangelo di oggi ci indica anche che  le chiacchiere chiudono il cuore alla comunità, chiudono l’unità della Chiesa. Il grande chiacchierone è il diavolo, che sempre va dicendo le cose brutte degli altri, perché lui è il bugiardo che cerca di disunire la Chiesa, di allontanare i fratelli e non fare comunità. Niente chiacchiere dunque perché solo l’amore di Gesù può mettere il fratello di fronte alla propria coscienza e alla responsabilità dei suoi atti.

Si è conclusa dunque la grande attesa della festa mariana dell’estate ed oggi la Vergine di Merino è tornata nella sua casa. Ma si è concluso anche il lungo periodo – compreso tra la festa patronale di maggio e quella ferragostana - in cui il viso della nostra Madonna di Merino è piu’ facilmente sotto gli occhi e la devozione di tutti. Non deve essere un arrivederci all’anno prossimo ma solo un saluto normale che ogni figlio deve dare alla propria mamma. Santa Maria di Merino rimane nella nostra cattedrale dodici mesi all’anno ed aspetta le nostre invocazioni. Ella è posta all’ingresso della chiesa quasi per suggerirci cosa fare ogni volta che in essa entriamo. Non facciamo declinare mai questo invito. Ciao Madonna e, come dice il canto popolare, statte bbona Madonna mia.

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