Per essere al passo coi tempi.
Oggi i contatti media hanno una grande importanza nei rapporti interpersonali. Per questo,in una recente riunione del nostro direttivo, abbiamo ritenuto opportuno dotarci di una pagina facebook al fine di poter raccontare e capire meglio gli interessi dei nostri lettori. Il profilo nasce soprattutto per poter soddisfare meglio le esigenze dei viestani e i loro interessi riguardanti la festa di Santa Maria. Accettiamo naturalmente i vostri suggerimenti e le vostre proposte. Non possiamo ovviamente accettare critiche distruttive o prive di fondamento,o offensive o che vadano contro i principi sani della moralità.
In ottica Facebook è una Pagina Pubblica ai fini di promozione culturale,religiosa e turistica Anche per questa ragione mettiamo a disposizione le vostre analisi e le vostre interazioni con la Pagina (i Mi piace, le Condivisioni, i Commenti, i clic sul post…).
Il nostro interesse è senza dubbio che la festa patronale diventi un eccellente biglietto da visita per la nostra città e un modo per poter entrare piu’ facilmente nelle vostre case e nelle vostre attività. Rimaniamo, come è sempre stato, in diretto collegamento con la curia Vescovile di Vieste, in stretto rapporto con il nostro Vescovo, del quali siamo i deferenti amministratori della festa, per il cui motivo siamo stati delegati. Il Comitato di Santa Maria di Merino diventa dunque la vostra pagina a tutti gli effetti.Nel limite delle nostre possibilità siamo sempre disponibili ad accogliere suggerimenti e proposte. Tutto potrà aiutarci a migliorare la nostra festa.
Come il tempo riesca a passare velocemente, ce ne accorgiamo tutti. E se solo qualche mese fa era Natale, i giorni dell’inverno, ora più ricchi di luce, già ci portano ad incontrarci nella nostra sede ed a discutere sul nuovo programma che stiamo vedendo, rivedendo e concordando per poter offrire qualcosa di nuovo alla nostra città, pur rispettando quegli appuntamenti tradizionali che caratterizzano in toto la festa dei viestani.
Per il momento abbiamo avuto già occasioni per ricevere presso la nostra sede i rappresentanti del mondo dello spettacolo e stiamo valutando le loro offerte. Certamente dobbiamo rimanere anche nel budget previsto e non allargarci troppo per evitare di non cadere in spese eccessive, difficili poi da pagare.
Ma assicuriamo che cercheremo di accontentare la vasta platea dei viestani e degli ospiti, tenendo presente le esigenze dei giovani ,che amano la musica da discoteca, e delle persone più anziane, che amano la musica più dolce e più romantica ma che amano anche la musica popolare ed allegra. Tutto questo è nel nostro progetto per questo anno. Attendiamo il vostro sostegno economico perché gli sforzi da parte nostra sono davvero tanti. Abbiamo avuto la richiesta di entrare a far parte del comitato da parte di nuove leve ( che tanto nuove, considerata l’età, non sono). Ma apprezziamo la volontà. Quello che ci serve è che il popolo non ci neghi il suo contributo che noi utilizziamo per rendere la festa più bella e più viva.
Suggeriamo un nuovo slogan “ facciamo più nostra la nostra festa,per renderla più festa”. Grazie.
Lo abbiamo già ascoltato nella gremita ma fredda piazza Giovanni XXIII di Manfredonia: ”La nostra Cattedrale è piccola, ma non ha nessuna importanza. La prima cattedrale di Pietro è stata una barca e voi di barche ne sapete piu’ di me. Io penso che in questo momento i vostri occhi sono puntati verso di me, come i miei occhi sono puntati verso di voi. Ma questo è sbagliato, perché i nostri occhi debbono essere puntati tutti verso verso Gesu”. Quello che il Vescovo ha detto a Manfredonia, lo ha voluto ripetere anche ai viestani, che hanno accolto il nuovo Pastore in una fantasmagorica gamma di colori, di musiche, di applausi per accompagnarlo per la prima volta nella antica cattedrale di Vieste, anche essa piccola, ma probabilmente più capiente della cattedrale sipontina. Padre Franco non ha voluto lesinare a nessuno il saluto personale, gli abbracci e qualche parola buona, alla presenza della anziana mamma, che ha voluto essere presente tra i banchi della cattedrale viestana per celebrare insieme a noi l’inizio della missione pastorale del proprio figlio Franco tra la gioia di un numeroso popolo, il suono delle campane e le armonie della banda cittadina. Con la consegna del pastorale avvenuta nella cattedrale sipontina, il neo Arcivescovo ha preso solennemente possesso della cattedra della nostra Diocesi.,Ma nella nostra città, il vescovo ha rinsaldato ancora di più l’amicizia e la guida spirituale verso la nostra popolazione. “Siete i fortunati possessori e custodi di una natura spettacolare”, ha detto monsignor Arcivescovo. Sono arrivato a Vieste con alcuni minuti di anticipo e ho voluto fare una passeggiata sulla spiaggia che divide Vieste e il Ponte, ha detto l’Arcivescovo. Il vostro è un mare meraviglioso e le vostre spiagge sono state rese ancora più famose dal Festival di San Remo “, un evidente riferimento alla canzone di Max Gazzè’. "Sappiate amare quello che Dio vi ha donato". E’ stata l’esortazione del Vescovo. Nella cattedrale di Vieste il suo primo saluto è stato al Santissimo Sacramento, per poi rivolgersi alla Madonna di Merino, davanti alla quale ha sostato e ha pregato. L’omaggio alla celeste Patrona di questo lembo di terra che si stende nell’azzurro mare adriatico è stato sicuramente il suo abbraccio verso tutti. Il Vescovo, con il suo sguardo attento verso il nostro simulacro, sicuramente avrà chiesto la protezione della Madonna per questa "terza parte della sua vita", come ebbe a dire il giorno dell’ordinazione episcopale. Guardando attentamente la Madonna ne ha decantato la bellezza e il suo voler dire "Si" a Dio per un impegno che non sarà sempre facile.Ma il popolo di Vieste e quello del Gargano è buono e generoso.La nostra sarà sempre una presenza attenta verso un Padre che già da oggi si è reso disponibile ad essere amato.
Lo abbiamo già ascoltato nella gremita ma fredda piazza Giovanni XXIII di Manfredonia:
”La nostra Cattedrale è piccola, ma non ha nessuna importanza. La prima cattedrale di Pietro è stata una barca e voi di barche ne sapete piu’ di me. Io penso che in questo momento i vostri occhi sono puntati verso la mia persona, come i miei occhi sono puntati verso di voi. Ma questo è sbagliato, perché i nostri occhi debbono essere puntati tutti verso verso Gesu”. Quello che il Vescovo ha detto a Manfredonia, lo ha voluto ripetere anche ai viestani, che hanno accolto il nuovo Pastore in una fantasmagorica gamma di colori, di musiche, di applausi per accompagnarlo per la prima volta nella antica cattedrale di Vieste, anche essa piccola, ma probabilmente più capiente della cattedrale sipontina. Padre Franco non ha voluto lesinare a nessuno il saluto personale, gli abbracci e qualche parola buona, alla presenza della anziana mamma, che ha voluto essere presente tra i banchi della cattedrale viestana per celebrare tutti insieme l’inizio della missione pastorale del proprio figlio Franco, tra la gioia di un numeroso popolo, il suono delle campane e le armonie della banda cittadina. Con la consegna del pastorale avvenuta nella cattedrale sipontina, il neo Arcivescovo ha preso solennemente possesso della cattedra della nostra Diocesi.,Ma nella nostra città, il vescovo ha rinsaldato ancora di più l’amicizia e la guida spirituale verso la nostra popolazione. “Siete i fortunati possessori e custodi di una natura spettacolare”, ha detto monsignor Arcivescovo. Sono arrivato a Vieste con alcuni minuti di anticipo e ho voluto fare una passeggiata sulla spiaggia che divide Vieste e il Ponte, ha detto l’Arcivescovo. Il vostro è un mare meraviglioso e le vostre spiagge sono state rese ancora più famose dal Festival di San Remo “, un evidente riferimento alla canzone di Max Gazzè’. "Sappiate amare quello che Dio vi ha donato". E’ stata l’esortazione del Vescovo. Nella cattedrale di Vieste il suo primo saluto è stato al Santissimo Sacramento, per poi rivolgersi alla Madonna di Merino, davanti alla quale ha sostato e ha pregato. L’omaggio alla celeste Patrona di questo lembo di terra, che si stende nell’azzurro mare, è il suo abbraccio verso tutti hanno caratterizzato già il suo volere essere il vescovo di tutti. Padre Franco, con il suo sguardo attento verso il nostro simulacro, sicuramente avrà chiesto la protezione della Madonna per questa "terza parte della sua vita", come ebbe a dire il giorno dell’ordinazione episcopale. Guardando attentamente la Madonna ne ha decantato la bellezza e il suo voler dire "Si" a Dio, per un impegno che non sarà sempre facile.Ma il popolo di Vieste e quello del Gargano è buono e generoso.La nostra sarà sempre una presenza attenta verso un Padre che già da oggi si è reso disponibile ad essere amato.
Mancano pochissimi giorni al primo incontro che avverrà tra i fedeli della chiesa viestana e il nuovo Pastore Padre Franco Moscone. Non mancano le emozioni, mentre sono in corso i preparativi per questo incontro atteso e desiderato. Siamo certi che potrà subito instaurarsi un rapporto di amicizia con il nuovo Presule, perchè questa cresce spontanea quando vediamo l'altro nella luce della sua umanità. Ci ha colpito soprattutto per queste sue doti il fugace incontro avuto attraverso gli schermi televisivi.
Dialogo, incontro, amicizia. sono valori che tra la gente devono trovare spazio, tempo e disponibilità..
Anche con momenti di scambio, come quello che stiamo per avviare nella domenica 27 gennaio , che ci vedrà tutti uniti intorno al nostro Pastore Padre Franco.
Alle 16,30 l’Arcivescovo sarà accolto in piazza s. Maria delle Grazie dal Capitolo della Concattedrale, dal Clero e dalle Autorità e riceverà il saluto del Delegato “ad omnia” don Gioacchino Strizzi, per il Vicariato di Vieste, e del Sindaco di Vieste Giuseppe Nobiletti,dopo una breve sosta all’interno della chiesa parrocchiale. Quindi si snoderà un corteo che accompagnerà l’Arcivescovo prima all’ingresso di c.so Cesare Battisti, dove sarà accolto dalle confraternite, e poi processionalmente in Concattedrale. Qui' l’Arcivescovo, dopo il bacio del Crocifisso sulla soglia del tempio, sosterrà brevemente davanti al tabernacolo nella cappella del SS. Sacramento e successivamente ai piedi della Madonna di Merino, nella cappella del popolo. Quindi si trasferirà in Episcopio da dove, alle 17,00 circa, partirà il corteo processionale per la solenne concelebrazione eucaristica in cattedrale .