DIFFUSO IL MESSAGGIO PER L'ESTATE DEL 2022
Il nostro Arcivescovo, sempre piu' innamorato del Gargano e del nostro territorio, potremmo definirlo come il "turista piu' illustre". Ricordiamo quando, nel giorno del suo insediamento a Vieste, prima di arrivare in città volle scendere sulla spiaggia del castello per ammirare il mare e in lontananza Vieste. Allora proferì' parole di meraviglia per questo nostro paradiso a" cielo aperto".
Con questo messaggio , dice l'Arcivescovo, desidero condividere qualche sentimento con voi, che avete scelto il bel promontorio garganico per trascorrere un periodo di meritato e sereno riposo.
Sta a cuore alla nostra Chiesa locale che vive in questa terra, dice ancora il Vescovo, la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico, che custodisce con premura, ma anche le biodiversità e gli ecosistemi che vuole consegnare alle generazioni che verranno, assieme ai valori della vita e della salute che producono autentico lavoro e dignità all’economia del territorio.
Cari e amati ospiti del Gargano,ci ricorda Padre Franco, qui troverete una Chiesa pronta ad ascoltarvi con pazienza e letizia, a incontrarvi con amore fraterno, a condividere con voi la bellezza dei luoghi e delle opere d’arte ereditate dai nostri padri, insomma una Chiesa che si sforza di attenzioni premurose. E nel dirvi tutto questo oso anche annunciarvi che Gesù è il Risorto, l’unico che dona speranza eterna, fatta di amore, fraternità e perdono. Perciò, le numerose comunità ecclesiali che qui vivono e testimoniano il Vangelo di Cristo vi accolgono da veri fratelli per lodare con voi il buon Dio che ha creato questo singolare angolo di “paradiso terrestre” che con la sua bellezza aiuta di certo a sperimentare la grazia di relazioni umane, sane e solidali.
Poi l'Arcivescovo ci ricorda come sul nostro promontorio siano germogliati e sbocciati doni di santità che si sono diffusi nel mondo: ne sono esempio i santuari di San Michele e di San Pio da Pietrelcina, conosciuti ovunque e visitati ogni anno da tanti turisti e fedeli.Ma non solo i santi piu' noti ma anche Don Antonio Spalatro , meno noto e meno conosciuto ma ugualmente importante per la nostra terra. Il servo di Dio che ci auguriamo di poter vedere presto agli onori degli altari.
L’invito che vi rivolgo,conclude l'Arcivescovo, è quello di percorrere, approfittando della vacanza ristoratrice in Gargano, vie coerenti di bene, respingendo le scorciatoie del male, e a intraprendere processi di Pace. Con l’aiuto di Dio e la buona volontà umana sappiamo che la Pace insegna l’incontro tra le persone, sconfigge ogni strategia di scontro, ostentazione e minacce, sa ben accogliere le ragioni altrui ed è l’unica alternativa possibile a guerra, distruzione e violenza. Per questa vacanza estiva tutti siano capaci di rendere reali i sogni veri che stanno nei cuori di tutti, certi di saperli vivere coerentemente da Fratelli, Figli di un unico Dio, Artigiani di Pace, Abitanti della Casa comune, Cittadini del futuro.
La conferma ufficiale è stata annunciata dai parroci di Vieste durante le celebrazioni delle Sante Messe nella festa del Corpus Domini, ma la notizia era nell’aria già da alcuni mesi. Il nostro Arcivescovo padre Franco Moscone ha inteso dare un risvolto alle parrocchie di Vieste ( e non solo) con un avvicendamento che, almeno nella nostra città, non è mai accaduto. Ad essere interessate saranno le parrocchie di Gesu’ Buon Pastore, del SS. Sacramento, della Cattedrale e di San Giuseppe Operaio. Si potrebbe ipotizzare quasi una rotazione, anche se non è proprio cosi perché le intenzioni del Vescovo sono quelle di dare una ventata diversa alle stesse realtà ecclesiali, servendosi dei sacerdoti disponibili nella nostra città. Purtroppo, con la mancanza di vocazioni, si potrebbe rischiare per la prima volta, la soppressione o l'accorpamento di alcune parrocchie di Vieste.Ed è proprio nei progetti del Vescovo che il prossimo anno la Parrocchia della Santa Croce subirà un accorpamento con la vicina Parrocchia del SS. Sacramento. Il prossimo anno dovremmo conoscere ulteriori e piu' approfondite notizie.
Saranno i tempi a decidere o a far maturare idee cui non siamo abituati. Per il momento dobbiamo accettare non solo la volontà del Vescovo ma soprattutto la volontà di Dio.
Intanto ai nuovi ( si fa per dire) parroci Don Tonino Baldi, Don Antonio De Padova,Don Angelo Di Nunzio, don Michele Ascoli , da questa pagina e dal nostro Comitato giungano i migliori auguri per un fecondo apostolato nelle nuove realtà. A loro ricordiamo che Vieste ha fortemente bisogno di preti Santi e che la popolazione ha bisogno di esempi trascinatori. I loro messaggi tocchino sempre i cuori di tanta gente ed entrino in ogni angolo della nostra città.
Si è conclusa la festa di Sant’Antonio da Padova, molto partecipata a Vieste sia nella preparazione dei 14 giorni che la anticipano, e sia nella stessa giornata del 13 giugno dedicata al Santo Taumaturgo. E non ci poteva essere migliore conclusione con la celebrazione, per la prima volta, della Santa Messa da parte del nostro Arcivescovo Monsignor Franco Moscone, che ha poi voluto presenziare la processione fino all'arrivo in cattedrale."Lasciatemi dire grazie al Signore, ha sottolineato il Vescovo, che ci ha permesso di ripartire alla grande nelle nostre attività dopo i due anni di pandemia che ci hanno ferito e segnato. E grazie ad ognuno dei presenti alla celebrazione liturgica sacramentale, dalle autorità, alle congreghe e a chi si è speso per celebrare questa festa. La vita di Sant’Antonio è stata una vita di grande cammino nonostante sia stata breve. Ma la vità di Antonio è stata attratta dagli insegnamenti di San Francesco che è stato suo compagno di viaggio. Sant’Antonio è stato un insigne predicatore, tanto che la chiesa lo riconosce come dottore degli insegnamenti. Il suo esempio ci alimenta la fede, ma si aggiunge il particolare che lo rende popolare per essere il patrono dei poveri e dei sofferenti ed è per questo che si lega la benedizione del pane, che in qualche modo ci riallaccia alla Eucarestia, e quindi disponibili alla solidarietà e al perdono. Un grazie reciproco con uno sguardo a Sant’Antonio, insigne espressione del Vangelo, ed invito a diventare come lui pane per gli altri ed in particolare per Vieste r per i turisti che stanno per affollare le nostre strade e le nostre bellezze naturali.
La festa è stata vissuta arricchita da una temperatura non eccessivamente calda. Una temperatura che ha permesso di poterla vivere in pieno fino all’esplosione dei fuochi artificiali che hanno sancito la fine delle tre principali feste cittadine patronali per dare ora ufficialmente inizio alla stagione del sole e dell’amicizia.
Con gran concorso di gente, nella cattedrale viestana è stata celebrata la Messa in occasione della festa del Corpus Domini cui, dopo due anni di interruzione, è seguita la processione lungo le strade principali della città. La messa, presenziata dal Vescovo Monsignor Franco Moscone , che il vicario don Gioacchino Strizzi ha voluto ringraziare per la sua attenzione verso Vieste ( in una settimana è stato tra di noi per tre volte), ha visto una attenta e nutrita partecipazione anche dei bambini della prima comunione, ai quali il Vescovo si è rivolto in modo simpatico e con didattica scolastica al fine di carpire la loro attenzione. Tutti i bambini presenti hanno risposto quasi come un coro da stadio gridando la loro sottomissione al volere di Gesu' con ripetuti “si” .
La festa della Solennità del Corpus Domini risale al lontano 1215, di fronte a quanti asserivano la presenza simbolica e non reale di Cristo nell’Eucaristia. E’ una festa profondamente radicata nella nostra storia secolare. Non ha una data precisa, perché cade sempre nella domenica successiva alla festa della Santissima Trinità.Ma è stata istituita ufficialmente ad Orvieto dal papa Urbano IV per affermare la divinità di Gesù e del Suo Corpo vivo e vero nell’ostia consacrata, per ravvivare nei fedeli la fede nel Signore, ed espiare i peccati e i sacrilegi che sono stati commessi contro il sacramento della santa Eucaristia.
L’estate richiama prepotentemente gli ospiti della nostra città. E mentre ci prepariamo a dare vita ufficialmente alla stagione piu’ movimentata dell’anno, Vieste è pronta per svolgere l’ultima festa di primavera, quella di Sant’Antonio da Padova .Tanti si uniscono in preghiera dalle loro case verso il santo di Padova o intendono seguirlo lungo il percorso processionale viestano che, causa covid,per due anni non ha potuto riconoscergli questo tributo. Sant’Antonio di Padova è conosciuto in tutto il mondo per i segni prodigiosi che si sono verificati grazie alla sua intercessione. Il primo segno che oggi continua ad verificarsi è proprio la manifestazione di affetto che si stringe attorno a lui nella processione e durante i giorni della tredicina ormai al termine. Camminare: è il momento suggestivo del credente. Camminare per ripartire. Camminare per avere la possibilità di risollevarci. Camminate per arrivare il piu’ lontano possibile nella certezza, che, stanchi, il Signore saprà attirarci a sé con il fascino della sua bontà. Una credenza popolare viestana ormai in disuso, racconta che Sant’Antonio passa dalla cattedrale per “salutare" Santa Maria. Vogliamo credere in questa tradizione. Sant’Antonio saluta la Madonna ancora una volta prima di rinchiudersi nella sua nicchia aspettando il nuovo anno per farle festa e per esaltare la sua santità e devozione dei viestani, «Popolo» e «viaggio» Coralità e cammino!
Buona festa di Sant’Antonio.